top of page

un profilo in azione

Tra il 1982 e il 1985 prende forma dal lavoro di un gruppo di insegnanti del Distretto Scolastico di Lodi, formatosi attorno al progetto d’innovazione didattica ideato da Giacomo Camuri, un’importante esperienza di ricerca teatrale che in pochi anni ha coinvolto scuole di ogni ordine e grado, la città con le sue istituzioni e l’intero territorio della Provincia.

Attraverso un’intensa attività di formazione condotta sin dall’inizio nel contagio di riflessioni teoriche e pratiche teatrali (lettura di saggi di antropologia, filosofia, psicologia, scienze dell’educazione e laboratori di mimo, di burattino, di teatro d’ombra, di marionette, maschere…) si è sviluppata l’idea portante del programma che è alla radice della creazione del Laboratorio degli Archetipi: fare spazio nella didattica alla poetica, all’immaginazione simbolica, alla creatività, che congiunge, nei termini di Leroi-Gourhan, il cervello e la mano, e così facendo rimettere al centro della vita sociale la scuola come laboratorio di proposte culturali fruibili da un’utenza non meramente scolastica.

Nel 1985 Giacomo Camuri collabora con Carlo Rivolta alla progettazione delle attività di ricerca e sperimentazione del nuovo Teatro alle Vigne, coinvolgendo docenti e ricercatori della Scuola Superiore di Comunicazione Sociale dell’Università Cattolica di Milano: per due anni nel Teatro di via Cavour si svolgono seminari per docenti e lezioni per studenti delle scuole superiori. Attori, scenografi, animatori si alternano con storici del teatro e esperti di drammaturgia.

L’esperienza vissuta da un numero crescente di insegnanti si trasforma nel 1987 grazie alla feconda collaborazione con Marcello Chiarenza e Giannetta Musitelli in un laboratorio permanente, ubicato dapprima nel complesso di santa Chiara Nuova in via delle Orfane ed in seguito nello stabile adiacente di via Paolo Gorini: da qui prenderanno vita forme nuove di spettacolazione con la partecipazione di giovani, studenti e lavoratori, disabili e persone in condizione di disagio sociale.

Il palco più consono per accogliere eventi di portata corale diviene da quel momento il selciato di piazza Vittoria: una grande festa di Carnevale, Arlecchino e dragonero, e uno spettacolo-veglia sul tema della luce ispirato alla festa di santa Lucia inaugurano un’ininterrotta stagione di eventi che negli anni hanno varcato i confini di Lodi e del Lodigiano. Con Marcello Chiarenza le esperienze teatrali di Lodi si riversano in una costellazione di spettacoli sperimentali in molte città italiane, da Trento a Palermo, fino ad ispirare le produzioni con cui Chiarenza ha inaugurato l’esperienza del teatro-circo promossa in tempi recenti a Venezia dalla Biennale Teatro.

 

Dal 1987 sino ad oggi Carnevali, Feste di Maggio e Veglie di santa Lucia hanno animato la città, aggregando attorno al mondo della scuola, di volta in volta, il carcere, i centri socio educativi del territorio, altre associazioni, comunità di recupero per tossicodipendenti, studenti universitari e laureati in stages.    

 

L’impegno di studio e di ricerca si è rinnovato nel tempo grazie al continuo scambio di competenze professionali che si sono integrate nelle attività di laboratorio e nei seminari su problemi di storia del teatro, drammaturgia, intercultura, immaginario, terapia teatrale e integrazione delle disabilità realizzati presso il Teatro alle Vigne, l’Istituto Figlie dell’Oratorio, il Teatro Comunale di Casalpusterlengo tra il 1990 e il 2004.

 

Nel 1988 nasce la prima rassegna di Teatro Scuola, gioiosamente denominata Provolone,divenuta nel  2000 Festival di Teatro delle Scuole. Dal 1990 la rassegna si svolge presso il Teatro alle Vigne con prodotti di alto livello professionale e la partecipazione di scuole e centri socio educativi provenienti da tutta la Provincia. Nel 1991 l’esperienza laboratoriale di Lodi approda a Strasburgo presso il Parlamento europeo, nel quinto anniversario della tragedia di Chernobyl, con uno spettacolo dedicato alla memoria della stessa, Guasto tratto dall’omonimo testo di Christa Wolf.

 

Dal 1991 si avvia una collaborazione stabile con l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lombardia per la realizzazione di eventi drammaturgici itineranti sui grandi temi dell’emergenza ambientale, da cui prende avvio il progetto che nel 1997 porterà alla costituzione del Centro Regionale di Educazione Ambientale della Provincia di Lodi.

 

Nel 1996 il patrimonio di esperienze teatrali cresciute con il sostegno del Distretto Scolastico e dell’Amministrazione Comunale di Lodi confluisce nella costituzione dell’Associazione culturale Laboratorio degli Archetipi promossa da Giacomo Camuri, Giannetta Musitelli e Carlo Cialdo Capelli, compositore delle musiche di scena delle azioni drammaturgiche, e si arricchisce di nuove attività come la realizzazione di eventi espositivi e la trascrizione drammaturgica di repertori figurativi antichi ideata in prossimità di siti d’interesse archeologico in Piemonte, Toscana e Val Camonica. Dalla conoscenza dei rapporti che intercorrono tra spazio, teatro, paesaggio e tradizioni - a Giacomo Camuri e a Giannnetta Musitelli si devono i dodici itinerari d’arte e d’ambiente raccolti nelle due guide per il Lodigiano Tra rosse presenze e verdi silenzi - scaturiscono i molti progetti di animazione ambientale e le numerose spettacolazioni realizzate con le scuole nei più diversi ambienti della Provincia di Lodi, dall’Oasi di Monticchie alla Grande Foresta di Pianura di Lodi, da cascine e mulini a ville e castelli.

bottom of page