A Giannetta
Ed ora sei come il battito
di un cuore segreto
sospeso nell'aria
dal contatto con l'infinito
Così Angelo, l'amico poeta, di cui hai sempre amato la profondità e la bellezza di scrittura, ti pensa. Tu stessa, grande Giannetta, la sera prima del tuo diventare “silenzio” concludevi il nostro incontro dell'Atrio della Poesia dedicato proprio ai molti modi del silenzio ricordando quel silenzio della Terra che è suono segreto di un infinito movimento, ritmo, battito della Natura che il nostro corpo in ascolto a certe condizioni di concentrazione e di apertura può sentire.
Non ti sei mai allontanata da quelle antiche lezioni di Psicomotricità che hanno fatto da filo conduttore della tua intensa e poliedrica esperienza di “maestra”, parola nobile, carica di responsabilità e di valori. Sei stata nella vita e della vita “maestra” nelle aule di scuola e fuori dalle aule, fermamente convinta che le prime (che hai sempre voluto colorate, ricolme dei segni della vita) fossero solo un passaggio necessario e momentaneo per transitare nelle vere e uniche aule da cui si traggono gli insegnamenti che contano.
Per anni hai fatto delle sponde dell'Adda, dell'isola Carolina, delle risorgive del Pulignano, della piazza con il suo mercato, delle vie e delle bellezze architettoniche del centro storico la tua aula. E poi la Valcamonica con il suo patrimonio dell'Umanità, l'arte rupestre, per cui sei diventata esperta di didattica della preistoria, il Lodigiano che hai fatto conoscere in lungo e in largo a tanti bambini, quel Lodigiano per il quale avevi steso gli itinerari (come non ricordare “Rosse presenze e Verdi silenzi” la guida artistico-ambientale per l'Azienda di Promozione Turistica del Lodigiano?), le coste della Liguria con il “Santuario dei Cetacei” che ti aveva ispirato uno dei tuoi spettacoli, “Il mondo alla fine del mondo” e che ti aveva messo in contatto con Sepulveda e Notarbartolo di Sciara, ecologo marino.
Sei stata infaticabile tessitrice di relazioni e di racconti: relazioni e racconti che nel Teatro si sono incontrati generando quelle Rassegne di Teatro delle Scuole e del Teatro di piazza, di cui Lodi può andare fiera e di cui sei sta l'anima viva, pulsante, generosa.
Con l'entusiasmo di un'innamorata per la vita, la vita allo stato nascente che tu vedevi in ogni bambino, in ogni diverso, in ogni bisognoso, ti sei data per la Marcia della Pace fin dall'inizio e per ogni iniziativa aperta alle relazioni con l'Altro. Nell'altro hai sempre colto la sacralità palpabile del Grande Altro. Ed eri felice quando qualcuno, un po' maliziosamente, ti chiamava l'amica delle donne velate. Felice e fiera di tanto affetto ricevuto dalle donne musulmane di cui hai apprezzato intelligenza, cultura, sobrietà ed eleganza.
Hai camminato e hai fatto camminare. Hai con maestria guidato la Panda trasportando per migliaia di chilometri mostre, la mostra su santa Lucia e la mostra sul Cervo, materiali e scenografie per gli spettacoli itineranti. Le tue mani abilissime hanno scritto e costruito. Quante volte ci hai parlato del grande insegnamento ricevuto da Marcello, che in lui coglievi la genialità di un artista-artigiano di impronta leonardesca. Lavorare con lui, con il figlio Pietro, con Tonino, con il nostro Giovanni della Comunità Il Gabbiano, con Sabrina, che tanto hai amato per la sua essenzialità di parola e per il suo estro creativo, è stata una gioia. Una gioia che hai voluto far vivere ai tuoi bambini creando per loro tante occasioni di lavoro manuale, quel lavoro che tu temevi la scuola andasse perdendo. Hai donato la gioia ai tuoi ormai molti piccoli facendoli suonare con gli strumenti del laboratorio musicale di corso Archinti, per il quale hai dato un notevole contributo di idee nel suo sorgere, facendoli cantare con le parole e la musica di Cialdo. Pochi giorni fa già pensavi a Cialdo e ad una nuova canzone per la XXX Veglia di S. Lucia.
Forse, inconsciamente sentendo che la sabbia della clessidra terrena si stava esaurendo hai lavorato e ci hai fatto lavorare tra agosto e settembre ai nuovi progetti ai tanti progetti che abbiamo preparato per il nuovo anno scolastico: la Veglia, la Rassegna, le Visite in Teatro, i laboratori per le scuole del territorio.
Con insistenza non volevi che si perdesse tempo e così poco prima del tuo silenzio hai preparato il progetto sul Cantico per il bando dei Teatri del Sacro e hai preparato la drammaturgia per Libertà Rossa, il testo che l'ultimo dei nostri nuovi amici, Omar, siriano d'Aleppo e rifugiato nel lodigiano ha scritto con l'intento di farne uno spettacolo. Uno spettacolo che già tu vedevi e ce lo facevi immaginare.
Grandissima Giannetta ora serena senza più la bicicletta inseparabile tuo mezzo di trasporto attendi di vedere con fiducia e con calma il realizzarsi dei tuoi sogni.
Con infinita gratitudine